Arisa XF10

X FACTOR 10: La semifinale, o ammettere tristemente che il tuo preferito fa ca*are

Arisa XF10

E finalmente è arrivata la mia puntata preferita di X Factor: quella degli inediti, quella dove i cantanti si dimostrano completamente sottomessi al volere delle case discografiche e dunque,  purtroppo, sembrano dei cantanti reali e non più delle mezze calzette che giocano a fare i cantanti. C’è da dire che sembreranno veri ancora durante la finale, qualcuno magari per qualche mese. Quelli che continuano a sembrare veri anche dopo anni, si contano sulle dita di una mano. E ne siamo tutti consapevoli.

Avevo grandi aspettative per questa puntata, Fedez ha i difetti che ha, e sono tanti, ma c’è da dire che chi lo aiuta a scegliere assegnazioni ed inediti ha un gusto particolare, per cui raramente i suoi cantanti risultano scontanti durante la semifinale (che poi continuino a non piacere, quello è un altro discorso). Quello da cui attendevo veri e propri miracoli, era Manuel Agnelli: uno che la musica se la scrive e pure bene, uno che da importanza ai testi, a cui non basta che le parole siano in rima, uno che disprezza la banalità…. Mi aspettavo che la produzione avrebbe tentato d’affibbiargli una mer*a, e che lui l’avrebbe cambiata, modificata, fino a stravolgerla e permettere ai suoi di presentarci qualcosa di decente. E invece…

Prima manche: Inediti

X Factor 19 semifinale Andrea Biagioni

E invece ci teniamo Sangiorgi e Diodato a scriver inediti, roba che quasi preferisco i testi di Federica Camba, che per lo meno mi fanno ridere (tra l’altro, a me Diodato durante sanremo era pure piaciuto, ma sull’inedito di Andrea Biagioni si è davvero impegnato il minimo indispensabile per portare a casa la paga). Testi banali, insulsi, di quelli che potrebbe cantare indifferentemente chiunque: Alessandra Amoroso, Laura Pausini, i Negramaro, qualsiasi concorrente di talent show,…. Ed evidentemente sì, anche Eva Pevarello ed Andrea Biagioni.

D’altronde questi sono i fatti, e bisogna accettare che sia così: uno durante X Factor può avere il giudice più bravo del mondo che lo fa apparire come uno che fa musica impegnata… quando il programma finisce, è sulle tue forze che devi contare: e se non hai il coraggio di dire che una canzone noiosissima in cui si dice che lo “c’ho il mare dentro/i pesci mentono” (manco fosse stata scritta da un ragazzo di tumblr), io col ca**o che la canto, beh allora significa che a te della buona musica frega meno di zero, e che t’importano i numeri, non la qualità. Legittimo.  L’ha confermato in parte lo stesso Manuel Agnelli, rispondendo alle “accuse” d’aver fatto scelte davvero banali, per quanto riguardava gli inediti: lui li ha accompagnati, a cercato loro di far fare un percorso particolare per farli arrivare a quel che volevano loro: che evidentemente, dunque, è quello che abbiam visto giovedì sera.

Dal punto di vista di un giudice, forse, non è una scelta così malvagia: fuori lui non ci sarà, e ti conviene presentarti al pubblico con un inedito che rispecchierà poi il tuo stile in futuro.

Roshelle e Gaia, in questo senso, non son state molto rispettate dai loro coach: siam abbastanza certi non faranno quel che c’hanno proposto durante la semifinale della decima edizione di X Factor: Gaia probabilmente sarà l’ennesima interprete di canzonette italiane smielate mentre Roshelle, invece, se dovesse avere la fortuna di non vincere ed essere presa sotto l’ala di Fedez (quindi di Newtopia), potrebbe continuare a fare quel genere là: con il piccolo particolare che lei, ha espresso più volte, non è che l’aggradi più di tanto. Quindi probabilmente non succederà, e Roshelle farà cover di Justin Bieber dove la sua sottilissima voce risulterà ancora più fastidiosa. Ciò non toglie che i loro due inediti fossero decisamente più interessanti di quelli proposti dagli over, il testo in inglese permette di rendersi conto un poco più tardi dell’indecenza del testo, e melodicamente, per quanto lontane dal mio gusto personale, le loro canzoni sembravano di quelle che effettivamente fan successo oggi. In particolare quella di Gaia, a livello commerciale, ho trovato fosse una vera bomba.

I Soul System, chi l’avrebbe mai detto, per quanto mi riguarda si sono rivelati i migliori: hanno avuto un inedito che rispecchia ciò che han sempre proposto, l’hanno cantato e suonato bene, erano convinti e fighi sul palco. A me non piace il loro genere, ma questo è un altro discorso.

Tristemente abbiam smesso di parlare di Arisa, la quale, probabilmente sotto effetto dello stesso antidolorifico che ci consigliò durante Sanremo, o comunque è stata sedata, ha trovato tutto fantastico bellissimo, perfettamente a fuoco, tu sei meravigliosa. Anche Manuel Agnelli non sembrava più essere indisposto, è così, X Factor finisce e si appianano i dissapori, chissà che non si sentano persino un po’ ridicoli, i giudici, quando, come i naufraghi che si voltano per guardar l’onda pur dianzi e tesa, poi scorrono la vista a scernere e si sentono persino un po’ ridicoli. Io credo di sì. E così, fra un ospitata ed un’altra, si è arrivati più che in fretta alla seconda manche

SECONDA MANCHE: I hope you don’t mind, if i put down.. My Song

X Factor 10 Roshelle

Giustamente, benché abbia ripetuto in lungo e in largo quanto fosse, secondo me, l’unico decente di questa edizione il primo meno votato, cioè candidato al ballottaggio con conseguente eliminazione e divieto d’accesso alla finale… è Andrea Biagioni, e il suo inedito stracciapalle. Oserei dire, soprattutto quest’ultimo.

Nella seconda manche i concorrenti si esibiscono con canzoni che dovrebbero rappresentarli, ed infatti son state scelte da loro stessi.

Roshelle con Best Mistake (Ariana Grande Ft. Big Sean) è impressionante: soprattutto perché sotto di lei c’è un uomo nudo con l’imbragatura da scalata, e non ne ho davvero capito il senso (ma effettivamente non conosco il testo della canzone: è possibile parli di un uomo nudo che scala l’Everest). Secondo Arisa la sua anima imperfetta rispecchia perfettamente la perfezione del suo personaggio artistico, e boh, io so solo che c’era un uomo nudo.

L’esibizione seguente è quella di Eva Pevarello, su di un brano di Erykah Badu, che la rappresenta appieno e anzi, è complementare al suo brutto inedito: probabilmente volevano rappresentare lo ying e lo yang, perché in questa performance, Eva, è davvero spettacolare. Anche i Soul System, bisogna ammetterlo, spaccano con la loro versione di Can’t Hold Us (al contrario di Fedez, io e i Soul Syistem non abbiamo per niente la medesima playlist), e io pure ho apprezzato la batteria sovrastante.

Gaia canta Worry di Jack Garratt e come al solito, finisce per forzare la voce ed emettere quei suoni rauchi che tanto m’infastidiscono. Ovviamente, non manca di gridare sul finale. Peccato, perché la prima strofa, dove la voce era meno forzata, non mi è dispiaciuta per niente.

Il ballottaggio è fra Roshelle e Andrea Biagioni, i giudici, su richiesta di Fedez e Manuel Agnelli, acconsentono al tilt: a vincere è Roshelle. Andrea Biagioni, affossato da un inedito troppo banale per lui, ci saluta.

E per fortuna comincia

STRAFACTOR: Vincono Cecco e Cipo, ma io credo che tenevo ai Van Houtens

Van Houtens John Frog Strafactor

Giudici speciali dello Strafactor: Lucarelli (o dottor Lucarelli, come l’ha gentilmente chiamato Adam Van Houtens) e Rovazzi, che ormai insieme alla Ferragni, segue Fedez ovunque vada. Anche io lo farei, perché da youtube sembra che Fedez faccia sempre festa.

I finalisti sono Marcello Cannavò a cui vien fatta la carrambata (e Dani ho direttamente da Landon piomba sul palco), Santino Cardamone, I Van Houtens e Cecco e Cipo. Ultima, ma non per importanza: una super ospitata di Mini Popa e la sua Micio Miao Micio

Per quanto mi riguarda tengo al duo, tutti e duo. Cecco e Cipo han rapito il mio cuore fin dalle prime audizioni, con Vacca Boia, in cui già li trovavo un duo serio ed efficace. E non appena li ho rivisti sul palco, non ho mancato di tesserne le lodi. Mentre i Van Houtens, per quanto durante i casting (e la loro John Frog, ricantata giovedì sera) mi divertirono, m’apparvero più come dei cazzoni che avevan composto una canzone, insomma… fossi stata un giudice, Cecco e Cipo li avrei assolutamente voluti, ai Van Houtens, forse, avrei rinunciato.

Eppure durante questo StraFactor li ho decisamente adorati, tanto che ho ascoltato qualsiasi loro altra canzone sul loro canale youtube e consiglio chiunque di darci un’occhiata (e no, non siamo amici e purtroppo non sono un influencer, mi piacerebbe, perché vorrebbe dire che guadagnare tanto), e sono dispiaciuta che non abbiano portato Icaro Baby, anziché Giovanni Rana… tutto questo per dire che avrei preferito se avessero vinto loro. Cecco e Cipo  i loro album in uscita li hanno, non rimepiranno i palazzetti ma hanno un loro seguito che va ben oltre il pubblico Sky… insomma, sicuramente una grande occasione per ampliare il loro pubblico, ma non fondamentale per la loro carriera. Probabilmente, la visibilità che comporta la finale di X Factor, ai Van Houtens avrebbe permesso una vera svolta.

È andata così, ed io auguro ad entrambi i dui (qual è il plurale di duo? ) tutto il meglio per il loro avvenire: e soprattutto di non snaturarsi mai. E ci tengo a ribadire che, sia i Van Houtens che Cecco e Cipo, siano incredibilmente più validi di tutti i concorrenti di questa edizione di X Factor.

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