Silvia si lamenta d’essere portata a cena una volta al mese, anche se ora ha capito che il suo fidanzato ha il diritto di fare delle battute, se a lui va così, e questo non inficia davvero la sua serietà a livello di essere umano.
Gabriele è incazzato, lei si rende conto di dover rimediare visto che oramai ha perso persino il tentatore che, ammettiamolo, è uno dei più furbi della storia. Riuscito a defilarsi facendo la parte dell’offeso, sapendo che lei, di fronte a un ultimatum, non l’avrebbe mai scelto a discapito del fidanzato più ricco.
Silvia riduce tutto ad uno scherzo: l’aver quasi invitato il tentatore in camera sua, il bacio a stampo durante il gioco della bottiglia, le confidenze alle amiche; a lui non va giù, non tanto perché a lui non va giù, quanto perché è sicuro che ai suoi genitori non adrebbe bene riprendersela in casa.
Lei gli raccogli sempre le mutande sporche da terra e se questo non è amore che cos’è?
E poi va bene che trovava figo il tentatore, ma non ha mai provato sentimenti d’amore per lui.
Lei inizialmente non si è sentita fidanzata, ora non si spiega perché si sia comportata così ed ama solo Gabriele, che però ci mette un po’ di tempo (cioè una finta uscita e una rincorsa con avvinghiamento) per farsi convincere a darle una seconda possibilità, malgrado Gabriele consideri Silvia, tutt’oggi, un’arrivista.