LETTERA A LENA DUNHAM
Cara Lena Dunham, io ti stimo da quando la tua serie TV l’hai creata. Ti ammiro nonostante tu abbia scelto di presentarcela con un titolo ingrato, che chiunue non abbia il mio stesso senso maso-voyeueristico ha evitato proprio per questo motivo. Girls non è un bel titolo. Fa pensare a Gossip Girl o a qualsiasi altra serie in stile Beverly Hills 90210.
Ma non è questo il punto, perché io l’ho guardata e subito m’è piaciuta. Tanto che poi ho anche visto il tuo film, che per altro tratta le stesse identiche tematiche della tua serie, con una protagonista, che sei tu, che è uguale ad Hannah, (che sei sempre tu).
Cara Lena, io un po’ ti amo, un po’ ti odio, un po’ tinvidio. Perché lavorare per HBO (che va letto eiccbio, ndr) è un il sogno di chiunque, anche il mio, persino di quelli che la televisione la schifano o ai puristi del cinema indie a cui HBO pare troppo commerciale. HBO segretamente piace lo stesso. A tutti.
Il problema è che ora siamo alla sesta stagione, l’ultima. E c’è quel sentore di banalità sul fronte occidentale ed io non so bene come comportarmi. Vorrei darti fiducia, ma temo l’episodio finale. M’angoscia quasi quanto la stagione finale di Lost. Sono combattutta interiormente come Medea, e tu Lena, non mi devi abbandonare.
CARA LENA DUNHAM, LA SESTA STAGIONE DI GIRLS NON MI ENTUSIASMA PER QUESTI SEI MOTIVI
ATTENZIONE: Contiene Spoiler casuale sulle puntate da 6×01 a 6×06. Il sei è un numero ricorrente in questo articolo ma assicuriamo alle comunità religiose in lettura che ciò è un fatto casule, non direttamente riconducibile all’adorazione di satana.
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L’hanno già detto un po’ tutti nelle scorse stagioni: vederti nuda ok, ma ad una certa anche basta.
A me fino ad ora non aveva mai disturbato, anzi… più le genti si lasciavano andare in battutte facili e poco divertenti io pensavo: “Grande Lena, quello che stai facendo sta funzionando alla grande”. I nodi sono venuti al pettine, un sacco di sedicenti intellettuali dalla mente apertissima son stati smascherati, e, fronte al tuo spogliarti, è emerso tutto il loro machismo mal celato. Purtroppo ciò è valso anche per le donne, che furono le prime a fare del sarcasmo inutile sulla tua fisicità.
Tu, usando te stessa in quanto antitesi della superfiga (quasi sempre protagonista di Serie TV a target femminile), sei stata grandiosa, coraggiosa e, soprattutto, necessaria.Ora però stai davvero calcandoci la mano, perché ho visto più gente vestita in sauna l’altro giorno che nei primi episodi di questa sesta stagione di Girls.
Certo, capisco… i tagli al settore sartoria, il contratto con HBO prevede che venga mostrata una certa percentuale di nudità a stagione, forse ad episodio… comprendo tutto quanto.
Però ce l’avrete pur un costumino da portarvi da casa?
Organizzate un mercatino delle pulci, un baratto d’abiti, costringi il cast a rubare dai cestoni della raccolta d’abiti e riestituiteli ai poveri in seguito. Però vestitevi. Non sempre ma almeno ogni tanto. -
Marnie. Bisogna che tu renda giustizia a Marnie.
Ci è sempre stata presentata come la perfettina, un po’ banale, che fa cose normali ed ha un carattere normale. Marnie però è una pazza vera.
Marnie si è spostata con un tossicomane senza rendersene conto, è ingenua, ma non è certo una persona banale. Le persone banali non sposano persone a caso, non inseguono il sogno di diventare cantanti di punto in bianco, mollando tutto quel che avevano ottenuto sino a quel momento (Ok, non granché in questo specifico caso).
Marnie merita di essere vista per quello che è: una con sogni un po‘ demmerda (tipo sposarsi e fare la popstar), dal cuore buono, e con evidenti tratti psicopatici. Puntiamo su questi ultimi. Perché, per quanto mi riguarda, la puntata (costruita parodiando qualsiasi film horror commerciale), in cui Hannah e Marnie chiudono fuori casa Desi in crisi d’astinenza, è stata la più divertente in assoluto. -
La relazione fra Jessa e Adam e la non più relazione fra Jessa, Adam e il resto del mondo.
Apprezzo anche la decisione di attenersi alla verosomiglianza della vita, e non seguire l’onda di migliaia di serie tv in cui all’interno di uno stesso gruppo di amici, ognuno si fidanza con ognuno almeno una volta… ma problemi fra di loro non ve ne sono mai.
Va bene che tutti abbiano preso le difese di Hannah, va bene che siano arrabbiati con Jessa e anche con Adam, che oltre ad Hannah i due abbiano palesato (più che mai) tutto il loro egoismo ed eccentricità. . Nonostante la scelta sia giusta, è pur sempre una serie TV e i personaggi dovrebbero interagire fra loro in un qualche modo. Quanto meno Jessa e Adam dovrebbero, in un qualche modo, evolvere individualmente.
A me che scopino come ricci, è chiaro. E che tutto ciò faccia male ad Hannah (benché sia anche stato uno sprone che le ha permesso d’avviare la sua carriera) pure.
Ora andiamo avanti, avanti bene… che non significa vedere Hannah ed Adam riuniti. Perché dalle ultime puntate (in cui Adam, recitando il ruolo di se stesso, sembra ritrovare la stessa forza, un po’ malata, del sentimento che lo legava alla sua ex) sembra tu voglia far accadere ciò.
E sarebbe brutto e anche scontato. Dai, Lena. Hannah non è mica Ted Mosby.
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Ok la Palladino ti ha citata e tu vuoi renderle il favore, ma concludere la stagione nello stesso identico modo non mi sembra una scelta furbissima.
Ma che sfiga c’hanno Hannah e Rory Gilmore? Davvero, incredibile.
Avere lo stesso finale di Gilmore Girls sarebbe triste. Hannahe Rory fanno pure più o meno lo stesso mestiere, davvero sarebbe angosciante.
Stravolgi la tua stessa scelta. Vi sono più modi: aborto (spontaneo o scelto), morte della protagonista (ok inscenare la propria morte non dev’essere bellissimo, quindi capirei se tu non riuscissi a percorrere questa strada), partenza improvvisa su marte dell’umanità intera, asteroide sul pianeta terra, arruolamento di Hannah fra le combattenti curde…. ok, forse solo l’aborto. -
Ridacci Shoshanna.
Dov’è Shoshanna? Perché non la vediamo più? A parte quell’apparizione ingrata in cui Shosh ci rivela non aver mai superato i suoi traumi adolescienziali, e di non poter fare a meno di continuare a nutrire il recondito desiderio di far parte di un gruppo di amiche supercool, dov’è la mia Shosh?
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L’episodio che è piaciuto tanto a tutti i recensori del web, il terzo, American Bitch, sinceramente, era piuttosto noioso.
Non voglio negare la forza del confronto intellettuale fra Hannah e lo scrittore. Ed ammetto mi sia piaciuta pure la lotta interiore di Hannah, fra il mantenere fermi i suoi ideali ed essere felice per le lusinghe dell’uomo viscido nonché scrittore illustre.
Sicuramente risulta brillante anche il paragone con la puntata quasi uguale della seconda stagione, dove però a essere diversa è proprio la protagonista (perché lo -anoi- scrittore sconosciuto, è davvero simile al medico misterioso). Vi è un’evoluzione psicologica di Hannah che, a parità di situazione, passa dall’andare a letto con uno sconosciuto di successo -ma con evidenti problemi mentali- che un po’ ammira e un po’ schifa, allo sdraiarsi accanto (e toccare il pisello) di uno semi conosciuto di successo -ma con evidenti problemi mentali- che un po’ ammira e un po’ schifa.
Però non posso farci niente, la terza puntata m’ha tediata a morte e continuava a mancarmi Shosh.