Sanremo 2017 Maria De Filippi denti Finti

SANREMO 2017: Finale giovani e dentoni

La gara dei giovani, che quest’anno mi ha coinvolta davvero pochissimo (essendo state eliminate già da subito le mie due favorite), viene vinta da Lele, io lo dico subito ma in realtà Carlo Conti  ce l’ha rivelato alle 23 inoltrate. Ringrazia Carlo Conti e lo tratta come se Sanremo Giovani l’avesse inventato lui. Maria ha vinto anche il circuito minore.

lelemaria

Nel girone campioni, il primo è Ron. Capisco perché non abbia senso sperare che le canzoni più brutte vadano a rischio eliminazione: se poi alla fine si salvano, come in questo caso, tocca sentirsele pure una volta in più.  Ron non riesce nell’impresa di cantar bene manco sta sera. Il cameraman compie il fatal errore d’inquadrare lo spartito musicale de l’ottava meraviglia, non è più solo un’impressione… la melodia della canzone è composta da tre note.

Chiara sembra agitata, e ci credo vista la figura di ieri, poverina… già non può contare su una buona canzone, se poi ci si mettono pure le imprecisioni vocali è dura davvero.  Ad ogni modo Chiara m’insegna che i posti siano semplicemente persone. Chissà, magari dopo una buona dose di LSD si vedono stazioni sorridenti, e lidi di mare danzare, e dunque sì, i posti, magicamente, diventan semplicemente persone.

La canzone di Samuel, ad un secondo ascolto, mi piace ancora di più. Certo non è niente di nuovo, è vero che melodicamente ricorda un po’ tutti gli altri suoi lavori, ma il testo è bello e quando al Festival arriva il turno della canzone non -stracciapalle, io sono sempre felice.

Albano steccca, proprio quando stavo per fargli i complimenti per la performance vocale, e non poco. Su di: “Un’altra vita non mi basterà”, ho sinceri problemi a continuare ad ascoltare. Debbo abbassare l’audio.

Ermal Meta, per quanto mi riguarda, dopo l’esibizione di ieri può anche vincere tutto: Sanremo, premio critica, premio sfigati, premio Carlo Conti, quel che volete. Anche la sua canzone, risentendola, mi piace di più.

Si susseguono Michele Bravi,Fiorella Mannoia e il ripescato Clementino. Alla fine quest’ultima è la canzone che mi piace di più. Riconosco il potenziale del “successone” della Mannoia (la quale la vittoria in tasca), ma la canzone non riesce a piacermi.

Antonella Clerici è bionica e centenaria: si ricorda d’aver visto, proprio in diretta, tutte le canzoni che siano mai state presentate al Festival di Sanremo. Dagli esordi sino ad oggi.

Di Lodovica Comello mi fa ridere solo l’idea che sia lì, un po’ come pensare alla Menchi in giuria. A farmi dimenticare questi dubbi amletici arriva Giggi. Fortunatamente Maria de Filippi questa sera ci sta riassumendo il senso delle canzoni, così che, anche quelle che non sembravano avercene uno, di colpo sembrano più serie.  Mi viene il dubbio che il brano di Gigi d’Alessio sia dedicato a Dio, però forse ad una persona morta. Boh. Malgrado i riassunti di Mary, non sono stata in grado di comprendere.

Paola Turci : Fatti bella per te, a questo punto del Festival, la sua canzone me la canticchio. Non posso dire mi faccia impazzire, ma probabilmente, nei prossimi giorni, quando ascoltando la radio mi chiederò: “Ma che giorno è? È oggi la finale dei giuovani?”, sarà una di quelle che m’infastidiranno meno. L’idea che una donna bella come la Turci possa avere complessi sul suo fisico, mi fa piompare nello sconforto: dovrei sentirmi sollevata, o cominciare a scavare una fossa?

Noto, per la prima volta, che Zibba compare nel co-autoraggio della canzone di Marco Masini: l’unica ragione plausibile è che abbia preso una botta in testa in tempi molto recenti.  Marco è uno Zeno moderno, infatti anche il libro di Svevo è tedioso quanto la sua canzone. Entrambi i testi parlano di una persona che vorrebbe smettere di fumare ma non ci riesce. E del suo amore complicato. Marco Masini, gliene va dato adito, lo fa in molto meno tempo.

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Gabbani e la scimmia si sono scambiati i vestiti. È davvero l’unico a dimostrare un po’ di estro in quest’annata. Il mio supporto è ormai totale. Mi spiace per lui, siccome normalmente non porta una gran fortuna.

Per la quartanciquesima volta da che è iniziato Sanremo 2017, Maria de Filippi ci propina la gag dei portachiavi con la caricatura di  Carlo Conti. Non ne capisco il motivo, siccome nessuno ne ha riso manco la prima puntata.

Michele Zarrillo  e “una stanza dove ci batteva il sole tutto il giorno, tutto attorno”.  “E i giorni dell’amore che s’addormentano nel cuore”.  È incredibile che Michele sia arrivato a concepire questa rima originalissima: cuore/amore, dammi tre parole.

Bianca Atzei è stata salvata per qualche inspiegabile ragione, e io desidero che, al posto che propinarcela ad ogni Sanremo, comincino ad utilizzarla per cose meno invasive: i cori di Sarabanda, o qualcosa di simile.

È il turno degli Amici di Maria. Il primo è Sergio Sylvestre, un cognome una garanzia (in senso negativo, s’intende), infatti canta male anche sta sera. Sono sinceramente imbarazzanti le sue esibizioni in questo Sanremo, mi dispiace, ma è piuttosto oggetetivo il giudizio negativo nei suoi confronti.

Elodie con la sua canzone in cui ripete infinite volte il termine: “Amore” ed indossa un vestito che pare il mio costume di carnevale di terza elementare (da caramella). Dopo Emmodì, arriva  Fabrizio Moro. Scopro che la canzone l’ha scritta per la figlia, ciò mi mette abbastanza ansia…

Cazzo Fabri, stai messo molto peggio di quanto pensassi. Guarda che dovresti infondere fiducia e coraggio ai tuoi figli, perché sai, già non siamo in una gran situazione mondiale, non puoi dedicare questa canzone struggente a tua figlia. Davvero, le stai dando una responsabilità enorme e in caso di tuoi gesti estremi passerà l’esistenza a sentirsi in colpa.

Dopo la Ferreri tocca a Bernabei: Stanotte ho aperto uno spiraglio nel tuo intimo, non ho bussato però sono entrato piano”, “ho capito che la felicità non è per sempre che ti viene data in prestito”.  Alessio ci pensa già da solo a massacrasi. Non c’è bisogno di aggiungere nulla.

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Carlo Conti palesa la sua ignoranza: i fascisti all’ascolto si lamentano, e dalla produzione ci si ricorda di dover dire qualcosa a proposito delle foibe. Si dimenticano però di spiegare l’evento storico a Carlo Conti, che crede si tratti di gente che abbia dovuto abbandonar casa (?). Durante la pubblicità viene perciò richiamato all’ordine, dunque si corregge: “Si tratta di morti”. Ci si vede in finale.

Eliminati: Gigi, Albano, e gente che già era stata eliminata ma non è Clementino e nemmeno Bianca Atzei.


 

Sanremo: prima serata
Sanremo: seconda serata
Sanremo: terza serata

 

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