Per chi, sciaguratamente, si fosse perso le puntate precedenti
FLIGHT 616, SEMIFINALE: Madrid e psicosi collettiva
FLIGHT 616: Terza e quarta puntata, di liti e limoni
FLIGHT 616: Quando Pechino Express incontra mediaset
LA FINALE, BRIVIDI A MARRAKECH, FLIGHT 616:
È l’ora dell’attesissima finale!
Sono emozionatissima, chissà chi vincerà… Probabilmente Juri e Celeste, come s’era intuito già settimana scorsa (e per chiunque si sia fatto un giro fra i social dei concorrenti, pure confermato).
Un po’ mi dispiacerà non vedere più questi simpaticoni, non poter più gioire della dizione impeccabile dI Paola Barale, non scoprire più le città insieme a questo pool d’intellettuali che gentilmente si è prestata al gioco…
Per quasi un’ora intera ci sorbiamo scene già viste… e riviste, data la brutta abitudine di propinarci le stesse immagini cinquanta volte a puntata. Proprio tutto- tutto: persino due sconosciuti che, davvero, non ricordo d’aver mai visto in questo programma (ed ho guardato anche la prima puntata, ne sono certa).
Vengono gettate le basi per la lite che verrà mostrata poco più in là, fra Fede e Celeste, e vanno in onda più e più filmati di Celeste che assicura: “Non cambierei mai compagno, a livello di gioco mi trovo benissimo”, lo scopo sarebbe mostrarci Fede come un romanticone dal cuore spezzato. Ilare. Bel tentativo, riprovateci a settembre.
Finalmente parte il programma: “Siamo in Africa, meta irrinunciabile per qualsiasi vero viaggiatore” perfettamente d’accordo! Dove andranno? In Congo a salvar gorilla? Dovranno scalare il Kilimangiaro? Si sfideranno sul ciglio del vulcano? Un safari in Kenya, dove Juri potrà ricongiungersi agli oranghi e Fede ai babbuini?
Assolutamente no! Marrakech, il cuore dell’africa nera, a far festa e rilassarsi negli hammam.
E si tocca così il culmine di questo climax ascendente d’emozioni.
La prima sfida fra coppie sfiora il, ma che dico, affonda nel, grottesco
Gli uomini a cavallo degli asini e muniti di scopa, dovranno tentare di colpire un pallone e fare goal. Le donne invece, come unico compito, tireranno (e maltratteranno) gli asini sopra cui poggiano le terga i loro compagni.
Passano secondi, minuti, tanti, ed io non riesco a trovare parole per descrivere il quadro che mi trovo davanti.
Gridano, tirano gli asini, gli asini non si muovono, i cavalieri precipitano da sella, Paola Barale grida anche se è evidente che il caduto stia benissimo, nessuno riesce a segnare… In fin dei conti, per rendere bene l’onta di queste immagini, bastan le parole: A cavallo di un asino, gli uomini muniti di scopa, tentano di colpire un pallone da calcio al fin di segnare un punto; le donne li aiutano cercando di trainare i muli.
Per fortuna, ad un certo punto, questo gioco arlecchinesco finisce, e passiamo alle emozioni vere: le crisi di nervi di Andressa, oramai divenute patrimonio dell’UNESCO.
A non so quanti metri di altitudine, in bilico su di un ponte tibetano, una dozzina d’arance in mano, Andressa comincia a dar di matto e ad intimare ai suoi avversari di fermarsi, smettere di procedere e partecipare anche loro alla gara.
Gli avversarsi si fermano effettivamente, tanto stavan giusto pensando d’accoppiarsi lì in fretta e furia, che è un’occasione unica nella vita.
Ad Andressa non basta e continua a minacciare di morte chiunque, per un istante medita se buttare giù dal ponte o meno il suo compagno, poi preferisce non rischiare la galera per così poco… taluni, addetti ai lavori, giurano d’averla poi vista con un paio di forbici in mano, intenta a tagliare i fili del ponte sospeso sul quale ancora, fra un bacio e l’altro, camminavano Juri e Celeste.
Le arance, benchè sian state messe a dura prova dai concorrenti, giungono a destinazione, e secondo una logica che mi sfugge Fede e Ginevra (i primi arrivati), partiranno per ultimi, dopo quindici minuti di penalità, mentre Celeste e Juri -che sono arrivati per ultimi senza più arance – invece, partiranno per primi.
Celeste ha un po’ di confusione geografica, crede che Il Cairo sia in Marocco poi si ricorda che non è così e non è più sicura di che lingua si parli in Egitto, d’altronde prima il suo compagno si è confuso sul suo stesso genere sessuale (no brava io, bravo tu, cioè brava io. No?) si può dire si siano proprio trovati!
Nel frattempo Davide detto Dado afferma che non vuole davvero vincere, a lui basta che siano Juri e Celeste a perdere. Eh sì, ti è andata bene amico.
La Rigo si convince che le mura che circondano la città siano un castello, lei non ha mai sentito parlare del medioevo e quindi alla vista d’un dongione pensa subito ai castelli fatati di Walt Disney. In compenso, con grande acume, constata che la piazza sia effettivamente una piazza. Le persone delle persone, I cani dei cani e Juri… Beh… Juri.
Appena approdati al mercato, i due, incontrano un mercante che parla anche italiano, Celeste è su di giri e non si contiene più: la sua voce aumenta di almeno tre ottave e non è in grado di dire frasi di senso compiuto, ripete , gridando, l’ultima parola d’ogni frase di Juri.
J: È una gara dobbiamo vincere
C: Vincereee
J: Quindi dobbiamo andare a destra?
C: destraaa
ecc..
L’unica frase che riesce a formulare tutta da sola è: “Sono felice, quanto sono felice, sono felice”, offendendosi quando il suo compagno le fa notare d’essere ancora nel pieno della gara, e, varrebbe la pena restare concentrati ancora dieci minuti prima di sentirsi felicissimi.
Anche la risoluzione dell’enigma della scatola (magic box, che ci siamo tutti baralizzati), a loro, non crea particolari problemi, per botta di culo Juri riesce subito a levare il primo bastoncino e capire dunque il meccanismo con cui levare anche gli altri.
Sono assolutamente i primi, constatano che le altre coppie siano dietro di loro, eppure quando Celeste raggiunge Paola è stupita del risultato. Non si capisce perché, ma lei non s’aspettava proprio d’essere arrivata prima: credeva che per la finale vi fosse anche la ghost couple, forse ha giocato troppo a mario kart.
Andressa e Davide non hanno la stessa fortuna al mercato, chiedono se ci sia Rachid e un venditore di spezie (probabilmente davvero chiamato Rachid) risponde che assolutamente sì, è proprio lui, e li depista portandoli nella sua bottega.
Andressa l’iraconda e il Flour ci mettono diverso tempo a rendersi conto d’esser nel posto sbagliato, vien loro qualche sospetto ma prima di decidersi ad abbandonare il finto Rachid ci mettono un’ora, così che Fede e Ginevra, malgrado dovessero scontare una penalità piuttosto importante, fanno in tempo a raggiungerli.
È un testa a testa fra La bella e la Bestia e La Belva e il bello (circa), comincio finalmente a provare un po’ di tensione… ma di nuovo si rimane fermi dieci minuti sulla stessa scena, poiché la scatola magica è ostica per tutti quanti.
Fede la prende e la scuote, prova a calpestarla, sputarci sopra, colpirla con la sua clava, ma non funziona. Si arrende e lascia fare a Ginevra.
Andressa è ancora in botta ormonale e non è per niente lucida, continua a prendere la scatola senza manco guardarla, tira cose a caso fallendo miseramente, insulta Davide perché non sta facendo nulla poi, quando lui prova ad agire, perché sta facendo cose e son sicuramente sbagliate.
La caccia alla guest house non ci sarà questa volta, troppe fatiche in un sol giorno per i nostri finalisti è ora di rilassarsi un po’. Una coppia dovrà dormire a “la belle étoile” e verrà decisa tramite comune accordo.
Il principio democratico non è chiaro a Fede che impone che a dormire fuori siano Celeste e Juri, guarda tutti gli altri in cagnesco e intima di palesare i propri dissensi nel caso: “ avete problemi in merito”?
Nessuno vuole dormire fuori né essere strangolato dalla Proteins star, quindi danno il loro consenso con una lieve mimica facciale.
Ovviamente Juri fa presente che si sarebbe già proposto lui per dormire all’esterno, è buono d’animo e quella storia delle vecchine che lui aiuta sempre.
Celeste questa volta non lascia correre, dice a Fede che è un demente misogino, fa presente alle altre fanciulle che è solito chiamarle con epiteti poco carini, e che tutto questo risentimento è dovuto unicamente al due di picche datogli da Celeste.
Fede Rossi è attonito, finge di non capire di cosa parli: “Che cosa? Quale cosa? Di cosa parli? Senti..? Sentime..”? Nel mesolitico queste parole non erano ancora state inventate, non può capirti! Esprimiti a rutti e poi corona il tutto con una bella scoreggia Celeste, vedrai che gli sarà più chiaro.
Per fortuna ci pensa Paoletta a parafrasare il discorso di Celeste:
“Tu interessato lei
Lei no interessato te”
Questa sintassi deve apparire più logica alla mente del Rossi che finalmente afferra il discorso.
Le ragazze intanto sono sconvolte, hanno scoperto giusto in finale che Fede è un galantuomo e molto femminista, e non sanno più che pesci pigliare.
Soprattutto dopo essersi comportante in modo altrettanto maschilista verso la loro avversaria, dandole, molto sottilmente e senza pronunciarlo mai, della cagna.
La cosa che più mi colpisce in questa lite è l’opinione di Juri in merito a Fede: secondo lui è buon oratore, uno che parla molto bene.
…. addirittura, MOLTO, bene? Fede? Fede Rossi?
Lui (il Fede), tenta di rigirare la frittata, con poco di buono intendeva dire “non molto buono” inteso, il comportamento. Nulla di offensivo nè sessista.
Le ragazze tentennano e allora lui cala la maschera, è uscito allo scoperto e può finalmente insultare tutti. Lo fa, e ribadisce al gruppo il suo disprezzo nei loro confronti: son tutti dei burattini senza personalità che al ritorno non gli mancheranno certo.
Non si può dire che vi siano personalità di spicco nel gruppo, fatta eccezione per la placida Andressa, ma certo è che avere quella di Fede Rossi non è una gran fortuna.
Ginevra ora vorrebbe poter cambiare idea e mandare Fede a dormire all’aria aperta, non rendendosi conto che, se così fosse, toccherebbe pure a lei. È il tuo compagno di squadra cara Ginevra, nella buona e nella cattiva sorte.
Celestina è invece convinta che non essere in grado di pensare con la propria testa, e far tutto ciò che ti dicono gli altri, sia stata un attenuante per aver semper ubbidito al troglodita.
Il giorno seguente, con gli animi placati, ognuno racconta come quest’esperienza l’abbia cambiato e io ci credo molto. Deve essere davvero arricchente viaggiare in business class e far festa tutti i gironi, un’esperienza che è difficile non ti cambi dentro.
Juri vorrebbe tanto morire, in un film. Quest’idea lo commuove,… Poi pensa agli alberi, i fiori, gli arbusti, a come crescano differentemente in Marocco, a come cambino i profumi fuori dall’Italia; e comincia a piangere effettivamente.
Fede invece, abituato a non a perdersi in sofismi, è certo che non avrà alcun ripensamento una volta a casa.
Non ho alcun dubbio manco io.
Eccoci nel deserto, dobbiamo salutare gli eliminati Davide e Andressa. Lei stranamente mantiene la calma (credo che la produzione le avesse somministrato del valium di nascosto durante la notte) e Farina si congeda con un discorso di grande spessore formato da aforismi coltissimi:
anche se chi la dura la vince e noi non abbiam vinto
è inutile piangere sul latto versato, certo
abbiam fatto trenta era meglio far trentuno
ora non è bello cadere dalla padella alla brace però
son felice di non aver gettato la spugna
Ciao Davide, credo sia la prima volta che ti sento parlare.
Parte l’ultimo scontro
Rally fra le dune, poi surf sulla sabbia e camminata interminabile nel deserto.
Fede Rossi ovviamente è stato per diversi anni campione di Rally, non avrà nessun problema a guidare il trabiccolo, ed in effetti devo ammettere che se la cava bene… Salvo poi perdere tutta la concentrazione allo sfiorare la mammella d’una dromedaria. A quel punto Fede, occhi ribaltati e bava alla bocca, non sembra più un essere umano e ripete soltanto: “tetta, tetta , tetta”, Ginevra non sa come stopparlo e prova a gridare delle parolacce a caso, Fede esce dalla trance e riparte in corsa dritto davanti a sé senza nemmeno saper che s’ha da fare.
I vincitori sono gli amatissimi Juri e Celeste, non ho mai visto una finale con concorrenti meno amati di questi.
Per le ragazzine ormonose il programma l’ha vinto Julian.
Per me, ha vinto lo scazzo di Sveva.
I vincintori viaggeranno in business class, è stato ripetutto decine di volte quindi credo sia importante ribadirlo.
Ora che il programma è finito ci tengo a stilare una lista delle cose che ho più amato nel corso di questo mese.
LE MIE COSE PREFERITE DI FLIGHT 616:
- Gli spottoni alla Vodafone, bellissima già solo l’idea di regalare uno smartphone da poter utilizzare un po’ ogni puntata, così da far vedere la marca senza destare troppi sospetti su chi sia lo sponsor.
- La strana concezione di mondo, più simile alle mia concezione di Medio Orienta che a quella di globo terrestre. Ora ve la riassumo con una cartina.
- Paola Barale che non riesce a scandire bene le parole
- Uno due tre via, detto ogni volta nella lingua del posto. Chissà quanto studio ed impegno ha richiesto la preparazione di questo format.
- Le musiche di sottofondo, in genere quelle già presenti in Imovie al suo acquisto.
- L’indovina chi della semifinale: il cane con quattro zampe e il tenore che canta.
- Il vittimismo viscerale di Juri.
- La deriva tamarra, in stile *Shore (che sia il Jersey, Il Gandria o quell’altro poco importa) presa allor del calar del sole.
- Teresanna che fa tacere la gente praticando l’allegri… Ah no quello è un altro programma.
Mi congedo, in attesa di altro trash, vi saluto insieme a Paola, come si dice da queste parti (e pure in tante altre).
“Bonne Nuit”